
15 Mag Come Scegliere lo Psicologo Giusto: Un Percorso Relazionale e Personale
Scegliere uno psicologo non è solo una questione di competenza o specializzazione. È un incontro, un intreccio tra storie, un dialogo che può aprire nuove possibilità di comprensione e trasformazione. Non si tratta semplicemente di individuare un professionista, ma di trovare la persona con cui costruire un’alleanza di fiducia, qualcuno che possa accogliere, contenere e accompagnare nel viaggio dentro di sé.
Ma come si fa a scegliere? Quali criteri seguire? E soprattutto, come riconoscere quando quel professionista è davvero la persona giusta per noi?
1. Più di una Scelta Razionale: La Risonanza Relazionale
Nell’approccio sistemico-relazionale, l’essere umano è visto come parte di una rete di relazioni che influenzano il modo in cui vive sé stesso e il mondo. Allo stesso modo, anche il rapporto terapeutico è una relazione: non è solo la tecnica a fare la differenza, ma il modo in cui terapeuta e paziente si incontrano, si comprendono e si sintonizzano emotivamente.
Quando scegli uno psicologo, chiediti:
🔹 Come mi sento quando parlo con lui/lei? Ti senti accolto, compreso, ascoltato senza giudizio?
🔹 C’è uno spazio sicuro per le mie emozioni? Il terapeuta crea un ambiente in cui puoi esprimerti senza paura?
🔹 Mi sento riconosciuto nella mia unicità? Oppure percepisci un approccio troppo standardizzato o distante?
La relazione terapeutica è il cuore del cambiamento. Anche la tecnica più raffinata perde efficacia se manca una connessione autentica tra paziente e terapeuta.
2. Competenze e Approccio: Cosa Cercare?
Sebbene il fattore relazionale sia centrale, è fondamentale che il professionista abbia una solida preparazione. Alcuni aspetti importanti da valutare:
- Titoli e abilitazioni: Lo psicologo deve essere iscritto all’Albo professionale. Se è anche psicoterapeuta, ha una formazione aggiuntiva in psicoterapia.
- Orientamento teorico: Esistono diversi approcci ma molti psicologi, come me, integrano altri approcci creando dei modi unici di lavorare. Non esiste un metodo “migliore” in assoluto, ma può essere utile informarsi per capire quale risuona di più con il proprio modo di essere.
- Esperienza con il tuo specifico problema: Alcuni terapeuti si specializzano in ansia, relazioni, disturbi dell’umore, crescita personale, traumi… verifica se il professionista ha esperienza nel tuo ambito di interesse.
3. Il Primo Incontro: Un Momento di Ascolto Reciproco
La prima seduta non è un esame, ma un’occasione per capire se c’è sintonia. È il momento in cui puoi portare le tue domande, esplorare il modo in cui il terapeuta lavora e sentire se quella relazione ha il potenziale per diventare uno spazio di trasformazione.
Non avere paura di chiedere:
🔹 “Come imposti il percorso terapeutico?” Ogni professionista ha un metodo: c’è chi lavora su obiettivi specifici, chi lascia più spazio all’esplorazione libera.
🔹 “Quanto dura una terapia?” Anche se non sempre si può prevedere la durata, un buon terapeuta può darti un’idea del tipo di percorso che potresti affrontare.
🔹 “Cosa succede se non mi sento a mio agio?” È importante sapere che puoi sempre cambiare professionista se senti che la relazione non funziona per te.
4. Fidarsi del Proprio Sentire: Quando il Corpo Parla
Oltre alla mente razionale, il nostro corpo è un alleato prezioso nella scelta di un terapeuta. Dopo un primo colloquio, prova a chiederti:
✔️ Mi sento più leggero o appesantito?
✔️ Il mio respiro è libero o contratto?
✔️ Ho provato un senso di sollievo nel parlare o mi sono sentito giudicato?
Le risposte non sempre sono immediate, ma è importante dare spazio a queste sensazioni. La relazione terapeutica è un luogo dove le emozioni vengono accolte e comprese, non un ambiente in cui sentirsi sotto esame.
5. La Scelta è un Processo
Scegliere uno psicologo non significa trovare subito la “persona perfetta”, ma avviare un processo. A volte è necessario esplorare, provare, concedersi il tempo di capire se quella relazione può funzionare.
Ciò che conta è darsi il diritto di scegliere. Perché il primo atto terapeutico è proprio questo: riconoscere il proprio bisogno e concedersi lo spazio per essere ascoltati.
🔹 E tu, come immagini il terapeuta giusto per te? 🔹
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